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Scarti alimentari, da spreco a risorsa con la tecnologia Compostyle

dic 29, 2022

La tecnologia SAEC Compostyle permette di trasformare gli scarti alimentari in terriccio fertilizzante in 24 ore

Parte del cibo che viene consumato giornalmente, viene purtroppo sprecato. Si stima infatti che, ogni anno, un terzo di tutto il cibo utilizzato per il consumo umano non venga utilizzato e finisca nella pattumiera.

Concentrandosi esclusivamente sullo scarto alimentare domestico dobbiamo pensare che ogni individuo produce annualmente, secondo i dati ISPRA, circa 120 kg di scarto alimentare, questo significa che ogni componente di un nucleo familiare giornalmente produce circa 330 gr. di scarto alimentare.

Una famiglia di quattro persone produce quindi circa 1,3 kg di scarto alimentare al giorno e questo rappresenta la media che su base nazionale che si tramuta in una produzione annuale di circa 28.000.000 di tonnellate “di solo scarto alimentare domestico” su una popolazione di 59.000.000 di individui.


L’analisi di questi dati, dà immediatamente un’idea di quanto sia importante trovare una alternativa, per rendere questi scarti alimentari gestibili in modo maggiormente sostenibile rispetto, alle attuali filiere di gestione che prevalentemente seguono un criterio di economia lineare.

Visto, che gli scarti alimentari prodotti su un territorio nella gran parte dei casi viene raccolto, trasportato e conferito ad impianti industriali, spesso ubicati su altri territori, molte volte distanti anche centinaia di chilometri.


Trasformare lo scarto alimentare in terriccio fertilizzante in 24 ore

La riduzione del peso e del volume degli scarti alimentari, la successiva trasformazione della parte residua in terriccio fertilizzante naturale Te-d, potrebbe rappresentare una possibile soluzione, che assume ancora più valore, se pensiamo che questa cosa può essere realizzata direttamente a livello domestico.

Ad oggi, la migliore tecnologia disponibile per un uso domestico è Compostyle di Saec Group, che è in grado di effettuare una riduzione in peso e in volume, degli scarti alimentari, che mediamente si attesta al 90% trasformando la restante parte in terriccio fertilizzante naturale Te-d, senza l’aggiunta di strutturanti o sostanze chimiche, che dopo un breve periodo di maturazione effettuabile in piccoli vasi potrà essere facilmente reimpiegato in balconi, giardini e orti.


Passaggio da economia lineare a economia circolare

Questo rappresenta una vera rivoluzione ecologica, sostenibile ed economica, un fondamentale passo verso una “Economia Circolare Domestica” con innumerevoli vantaggi ambientali ed economici.


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Stefano ha usato e ancora la sta' usando in cucina la Compostyle noi lo ringraziamo per l'impegno che ha dedicato per documentare gli eventi !! Grazie
Autore: Prof. Ugo Bardi 01 feb, 2023
Prof. Ugo Bardi Docente di chimica presso l’Università di Firenze, si occupa di rifiuti da molti anni. È stato consulente della Prefettura di Napoli per la crisi dei rifiuti, come pure del Ministero dell’Ambiente. È autore di molteplici studi sulla gestione dei rifiuti a livello nazionale e globale. Non c’è cosa più infamata e disprezzata al mondo della parte organica dei rifiuti domestici. La parte che puzza del sacchetto, quella che tende a formare liquidi immondi, quella che attira insetti, topi, batteri, e altre creature orribili. Insomma, il peggio del peggio, l’essenza del concetto di “rifiuto” che viene da una parola latina che vuol dire “buttar via.” Eppure, il rifiuto organico è la parte più utile del rifiuto domestico. È quella parte che può essere trasformata completamente in un prodotto utile senza bisogno di trattamenti complicati e costosi . Confrontate, per esempio, con la plastica: riciclare la plastica è un incubo. Richiede tecnologie complicate e il risultato non è mai così buono come la plastica originale (si chiama “downcycling” – “riciclaggio verso il basso”).
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